Descrizione
GP Monaco 1981 / Gilles Villeneuve #27 / Versione da trasporto
Già durante la stagione 1980 a Maranello si decise di creare una vettura totalmente diversa dalle ormai obsolete 312 T (l’ultima delle quali – la T5 – aveva dimostrato una totale assenza di competitività).
Innanzitutto si decise di non utilizzare più il motore piatto a 12 cilindri aspirato, che per le sue ingombranti dimensioni mal si conciliava con le esigenze aerodinamiche di una wing car e con le caratteristiche degli pneumatici Michelin. Presa questa decisione, si optò per l’adozione di un motore turbo (introdotto in Formula 1 dalla Renault nel 1977) da 6 cilindri a V.
Il telaio mantenne la conformazione tubolare in alluminio, con alcune modifiche nella parte posteriore, in quanto il motore turbo era molto meno ingombrante dell’aspirato.
Dal punto di vista aerodinamico la 126 C (grazie alle ridotte dimensioni del propulsore) fu la prima vera wing car costruita dalla casa di Maranello, disponendo di minigonne ben più voluminose delle ultime monoposto T. In aggiunta a ciò, i tecnici della scuderia implementarono un ulteriore espediente: allo scopo di liberare spazio nelle fiancate per far defluire meglio l’aria del sottoscocca e massimizzare l’effetto suolo, il sistema di sovralimentazione venne incluso tra le due bancate del motore, allargate a 120°. Ciò comportò un lieve innalzamento del baricentro della vettura e la rese esteticamente diversa dalle concorrenti (quale la Renault, il cui motore era configurato a V di 90°, mentre i turbocompressori erano alloggiati nelle fiancate, all’esterno delle bancate.) L’aerodinamica della 126 CK si rivelò comunque meno efficiente rispetto alle macchine delle altre squadre di vertice.
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